Cercasi candidato per posizione prestigiosa. Ottimo stipendio. Sede di lavoro vicino a casa. Non è richiesta particolare flessibilità né lavorativa, né contrattuale. Posto sicuro naturalmente. L’annuncio dei sogni di tutti i jobseekers italiani si riassume così secondo una ricerca che Monster e Anthea consulting hanno fatto tra 13.320 persone appartenenti a tre diverse generazioni: neolaureati senza un’esperienza significativa, lavoratori con almeno tre anni di esperienza e professionisti con oltre tre anni di esperienza. La crisi e i ripetuti inviti alla mobilità internazionale provenienti da più parti non sembrano essere bastati per rinnovare il nostro mercato del lavoro e per cambiare l’approccio di chi cerca un’occupazione. Le 13.320 risposte disegnano un mondo dove i candidati prediligono settori anticiclici e sicuri, come l’alimentare. Ed ecco che allora in testa alla classifica dei top employers arriva Barilla, seguita da Ferrero e Ferrari.
E come se non bastasse i jobseekers italiani non ricorrono ai canali istituzionali «quasi nel 50% dei casi – dice il country manager di Monster per l’Italia, Nicola Rossi –. In Francia, i miei colleghi fatturano quattro volte quanto la sede italiana, nonostante le dimensioni di mercato simili e la presenza di quattro competitor». In Francia, però, «il principale portale è quello pubblico – aggiunge Rossi –, mentre nel nostro paese ancora non è avvenuta quella infrastrutturazione del mercato del lavoro che fa sì che ci sia un pubblico in grado di fare da collettore generale e di offrire una piattaforma. E di consentire ai privati di offrire dei servizi. I privati non possono sostituirsi al pubblico, soprattutto in un mercato così polverizzato come quello italiano, dove una parte importante dell’offerta arriva dalle Pmi». Questo sottolinea un fenomeno grave per il paese, come spiega Maurizio del Conte, professore di diritto del Lavoro all’università Bocconi: «Non c’è quel servizio all’impiego efficiente di cui avremmo bisogno. Così il network personale diventa un canale importante quando si cerca lavoro e anche dai soggetti istituzionalmente dedicati a favorire il match tra domanda e offerta come le agenzie del lavoro o gli head hunters in Italia passa una percentuale bassa di candidati». View the rest of this posting