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Category Archives: L’Italiano

Le 20 cose e idee più obsolete del decennio

VHSCome cambia velocemente il mondo in questa società effimera, nella quale tutto sembra bruciare istantaneamente per essere rimpiazzato da qualcosa di migliore, di più bello, di più rapido ed efficiente. Il giorno della vigilia di Natale la celebre testata fondata da Arianna Huffington propone una sorta di necrologio per ogni prodotto, invenzione o idea che nell’ultima decade è passato a miglior vita, ricordandone anche brevemente la data alla quale si può ricondurre la dipartita ufficiale. Nella lista troviamo non solo oggetti ormai relegati al passato, ma anche concetti che, travolti da cambiamenti epocali, stanno sparendo persino dall’immaginario delle persone.

AI PRIMI POSTI – Il primo funerale va celebrato per il Vhs e le sue videocassette, capaci ormai di far quasi sorridere al cospetto del ben più autorevole Dvd. Il Washington Post scriveva della sua morte già nel 2005: «Il Vhs è morto, a soli 29 anni di vita». A seguire troviamo nella classifica delle cose obsolete le agenzie di viaggio, ormai spazzate via dai siti e dalle applicazioni per viaggiatori digitali, capaci di offrire soluzioni ben più capillari e originali. Al terzo posto Huffington Post cita il tramonto della separazione tra vita lavorativa e privata, definitivamente annientata dopo anni di assottigliamento di un confine sempre più labile, complici il multitasking e le connessioni senza fili. Ma nella lista nera si possono trovare, come ricordato, anche concetti astratti: ne è un esempio l’oblio che, in una rete con una memoria da elefante che conserva una copia digitale di ogni pensiero e di ogni azione dei suoi utenti, semplicemente non ha più ragione di esistere. La fine del diritto di dimenticare viene sancita dall’autorevole New York Times nel luglio di questo anno con un articolo dal titolo The Web Means the End of Forgetting (Il web significa la fine dell’oblio). Gli ultimi dieci anni hanno significato anche la lenta agonia delle librerie e dei loro frequentatori, i topi da biblioteca. L’anno che verrà sarà l’anno della fine delle librerie brick and mortar (calce e mattoni) secondo le previsioni dell’editore Mike Shatzkin che nel suo blog profetizza il fallimento di molti colossi del settore, oscurati da Amazon e simili e dall’ebook. Anche l’orologio da polso è destinato a sparire, sorpassato da cellulari, laptop e gadget tutto fare che offrono un servizio molto più completo della semplice indicazione dell’orario. Uno studio del Beloit College sulle abitudini studentesche della generazione imminente concludeva pochi mesi fa: la generazione a venire non saprà più scrivere in corsivo e non conoscerà l’orologio, inteso come oggetto utile. Sopraviveranno gli orologi particolari, di lusso, capaci di regalare un valore aggiunto rispetto alla semplice indicazione pratica dell’ora.

GLI ALTRI DEFUNTI – Ma nell’ultimo decennio si sono dissolte, impercettibilmente e lentamente, tante altre cose. Nella lista c’è un posto per le linee erotiche, decisamente demodé, le cartine geografiche (impallidite rispetto alle mappa online e al Gps), la chiamata telefonica, gli annunci sui giornali, le connessioni dial-up, l’enciclopedia, il Cd, la linea fissa, le pellicole, le pagine gialle, i cataloghi, il fax. Infine, grazie al wireless sono diventati obsoleti i fili. «Nonostante per ora i fili siano ancora con noi», scrive l’Huffngton Post, «si stanno avviando a diventare una cosa del passato».

Fonte: CorriereDellaSera.it

Le Aziende Grandi in America Stanno Accumulando Un Sacco di Soldi: Avaro o Saggio?

IL CANE DI FERRO STA GUARDANDO

Le aziende, non finanziarie, nell’ indice di Standard & Poors 500 (S&P) hanno accumulato un record di $837 milliardi durante il primo trimestre del 2010.  La questione qual’e’ “con una cifra cosi’ enorme perche’ queste ditte non investono I loro soldi oppure non assumono piu’ lavoratori?”.Bulldog guarding territory

Infatti, secondo S&P “c’e’ colletivamente una cifra abbastanza grande per pagare 2.4 milioni di dipendenti gli stipendi di $70,000 da 5 anni comunque non li stanno assumendo.”  Per una persona disoccupata da mesi questa idea e’ incomprensibile.  Per le azioniste di queste aziende forse  potrebbe essere una strategia  intelligente per conservare i loro soldi durante un periodo di crisi.

Intellettualmente capisco il dolore di un lavoratore disoccupato, comunque, in un sistema del capitalismo, come il nostro, non c’e’ un obbligo per un’azienda di assumere qualcuno.  Durante questo periodo di incertezza le imprese hanno determinato i metodi piu’ efficaci  a fare il loro business con meno dipendenti.  Mentre questa ombra di instabilita’ rimane, non ci sara’ una fretta dalle aziende di investire oppure di assumere.

Secondo me, questa non e’ una questione di moralita’, comunque, una situazione per cui il mercato determina quando e’ un buon tempo di andare avanti.  Per adesso, il mondo di business sta aspettando ancora…

Immigrazione: Chi e’ corretto? Obama oppure Arizona?

Bulldog guarding territoryIL CANE DI FERRO STA GUARDANDO

Sono appena tornato da sei giorni di ferie in Arizona, in particolare, Scottsdale vicino la capitale dello stato Phoenix. Mi interessavo ascoltare per me stesso qual’e’ l’opinione quotidiana della legge sull’immigrazione? Dato che questa storia abbia attirato tanta attenzione della mass media, volevo scoprire se le loro storie fossero corrette.

“La durissima legge sull’immigrazione varata dalla governatrice dell’Arizona Jan Brewer in aprile è stata bloccata da un giudice federale di Phoenix, a un giorno dall’entrata in vigore. L’attuazione della legge, che da mesi solleva proteste in tutti gli Stati Uniti, è stata sospesa nell’ipotesi di violazione del dettato costituzionale. In particolare è la norma, controversa, che avrebbe consentito alla polizia di interrogare e arrestare chiunque sulla base del semplice sospetto di presenza illegale negli Stati Uniti.”

Ovviamente non ho fatto un sondaggio scientifico, comunque, ho provato a parlare con le persone diverse. Che cosa ho trovato? Puo’ confermare che il 70 percento degli Arizoniani appoggiano questa legge e fra di loro c’e’ una frustrazione verso il governo federale per non aver applicato la legge. Gli elettori sono stanchi e volevano Washington DC di fare la sua parte. Arizona e’ tradizionalmente conservativo e il popolo vede le cose in nero o bianco. Non c’e’ la confusione con la parola “illegale”.
Secondo me, loro hanno il rispetto per i diritti umani, comunque, la loro posizione potrebbe essere una strategia per America di avere una conversazione sincera su questo argomento. Mi pare che sia piuttosto semplice…vedremo.

Ho Un Osso Duro…

Steven Slater non ‘e un eroe.

“Slater, 38 anni, assistente di volo della linea JetBlue, si è scritto il copione da solo. Ha prima insultato con l’altoparlante di bordo un passeggero maleducato, ha agguantato un paio di birre e poi è scappato dall’aereo, appena atterrato, attivando uno scivolo di emergenza.” Blog - Osso Duro (2)

“Ha commesso un reato oppure no? Il suo raptus di rabbia è comprensibile? Giustificabile? Secondo JetBlue Slater ha creato un potenziale pericolo per i passeggeri e per l’equipaggio, attivando lo scivolo che costa 25 mila dollari e che gli sarà probabilmente addebitato.”

Una volta oppure l’altra, durante un giornataccia di lavoro, abbiamo il desiderio di dire  al cliente o forse il nostro capo “va fa”.   Per la maggior parte delle persone questo tipo di comportamento rimane una reazione nascosta, si gioca nelle sue fantasie.  Forse Slater era sincero e ha fatto questo in un momento improvviso oppure faceva soltanto una sciocchezza con in mente un’altro motivo?

Infatti, oggi ho letto che lui ha ricevuto le offerte di fare uno show reality.  Basta!  Se questo fosse giusto, che vergogna, che disgrazia!  Mi raccomando che, sebbene a volte difficile,  e’ sempre importante comportarsi in una maniera professionale e non come Corona.

Il Debito Sta Crescendo, chi paga per le spese?

Bulldog guarding territory

IL CANE DI FERRO STA GUARDANDO

Nella mia ultima rubrica scrivevo che il mercato si sente l’incertezza e il dubbio.  “Ripresa lenta del mercato del lavoro e incertezza sulle prospettive dell’occupazione pesano sulla fiducia e sulla propensione alla spesa” e’ stato scritto recentemente sull’ America24.com.

A complicare le cose  Il Presidente Obama ha approvato otto giorni fa l’estensione sussidi di disoocupazione. Ancora sull’America24.com,“La misura è importante dal punto di vista sociale, aiuta milioni di famiglie con disoccupazione cronica, ma è limitato per ora a sei mesi e prevede un tetto di spesa di 34 miliardi di dollari”.  Sono d’accordo che questa affermazione  e’ importante, comunque, la domanda dura da chiedere e’ come il governo paghera’ per le spese come questa senza un sacrificio del popolo?  Taglia le spese oppure aumenta le tasse? La matematica e’ semplice ma purtroppo la decisione e’ difficile. E’ tempo di farlo!

Ho Un Osso Duro

Passato un anno dal terremoto che ha distrutto L’Aquila, la citta’, in particolare il centro storico, rimane ancora rovinata.  Stavo in Salento durante l’evento attuale e mi Blog - Osso Duro (3)ricordo, mentre guardavo la tv, le promesse del Cavaliere che il governo avrebbe ricostruito questa bella citta’ subito.  Purtroppo nulla puo’ essere piu’ lontano dalla verita’.  Che scandalo! Che vergogna!

Durante una visita pochi anni fa in Friuli, avevo l’opportunita’ per visitare  Gemona.  La mia amica mi ha raccontato la storia tragica di questa citta’ terremotata nel 1976.  L’altro giorno un amico friulano mi diceva che suo papa’, un muratore, ha partecipato nella ricostruzione della zona.  Infatti, quasi 35 anni dopo questo momento tragico, la gente e’ ancora orgoliosa della loro capacita’ per avere rifatto questa area in un modo molto efficace e veloce.

In poche parole, perche’ i politici non possono ricostruire L’Aquila come Gemona del Friuli?

COME VOLA IL TEMPO. “…DA DOVE DOVREI RICOMINCIARE?”

Bulldog guarding territory IL CANE DI FERRO STA GUARDANDO

E’ da tanto che io non ti ho scritto.  E’ interessante che dopo quasi quattro mesi, gli argomenti non abbiano mai cambiato.  L’economia continua a dominare le notizie.  Qui in America la percentuale di disoccupazione resta ancora al 9,5% e nonostante le parole incoraggianti del Presidente Obama, secondo me, non c’e’ un segno di miglioramento sull’orizzonte.  Gli economisti prevedono che questo livello alto di disoccupazione rimarra’ fino alla fine del 2011.

In una rubrica del 17 Febbraio, ho chiesto, “Quando sapro’ che la recessione e’ finita?”   Fast forward a oggi e purtroppo la mia domanda e’ ancora la stessa.  Molte persone criticano Wall Street per questa crisi. io non scuso, per niente, le finanziarie; e sono completamente responsabili per le loro trasgressioni, comunque, non si puo’ sottovalutare il ruolo della borsa per prevenire la situazione economica presente.  In questo momento il  mercato si sente l’incertezza e il dubbio.  Piaccia oppure no, mentre c’e’ ancora un’ombra  d’instabilita’ la ripresa non puo’ cominciare.  Ma possiamo parlarne di piu’ nella mia prossima rubrica.

Ho Un Osso Duro…

Volevo introdurrti un’altra parte nuova di Il Cane di Ferro, intitolato “Ho un osso duro”.  Ogni tanto io scrivo brevemente su un soggetto per cui mi da fastido. Blog - Osso Duro (3)

Per oggi  “Ho un osso duro”:  Mi ha colpito che il Presidente Obama che dopo quasi due anni di Presidenza continua ad accusare i Repubblicani per tutti i nostri problemi economici.  Signore Presidente, non continuare a fare la campagna, per essere un leader, fa la politica diversa come ci ha detto prima della sua elezione.  Prenda  la responsibilta’ e faccia la cosa giusta. Milioni di persone sono senza lavoro.  L’America domanda il suo leadership.  Onora le sue promesse.  Le aspettiamo!

Modello Americano vs modello Italiano: immobilismo vs fiducia nel futuro

Blog - TraslocoMi sembra evidente che mai come in questi mesi si parli insistentemente di innovazione in Italia. Sarà perché lo iato tra chi è avanti e chi insegue, come noi, si sta facendo incolmabile; sarà perché la crisi apre nuove strade a chi le sa trovare; sarà perché non siamo riusciti ancora a rovinare la parte più creativa del nostro DNA; sarà anche in minima parte per un libro che sia chiama L’Italia che innova: ma mai come in questi mesi si è visto un fiorire di iniziative, barcamp, competition, e mai come ultimamente si è parlato di venture capital, di business planning, di scouting. Sembra proprio ci sia tanto entusiasmo. Ma c’è davvero?

Ora, innovare significa cambiare in meglio, e se c’è un posto nel quale change è divenuta la parola magica, questo è l’America. Tralasciando quanto di vero ci sia nel change di Obama, è evidente che la sua campagna elettorale ha dato un terrificante impulso all’innovazione; che il suo messaggio ha costituito benzina (facciamo benzina … verde) per chi ritiene la cultura americana quella destinata a guidare il mondo; che la sua comunicazione, sia per contenuti che per mezzi, ha rivoluzionato un sistema che non sarà mai più lo stesso. Obama ha tanti meriti riguardo a ciò, e lo dice uno che ne giudica estremamente negativamente i primi mesi di presidenza. Ma quello che mi interessa qui non è parlare di Obama, ma di cosa significhi la spinta ad innovare che arriva dagli USA, per noi italiani. Mi sembra acclarato che tutti coloro che parlano di innovazione si rifacciano, volenti o nolenti, consapevoli e non, di sinistra e non, al modello statunitense. Non c’è solo la Silicon Valley, che pure è il centro del mondo dell’innovazione ed un vero mito per chi si avvicina a questo universo: anche l’area di Boston e recentemente anche la mia meravigliosa New York stanno sperimentando attrazione per capitali, idee, persone geniali e dedicate. Noi qui in Italia arranchiamo fra uno scandalo e l’altro, una distrazione di fondi promessi alla banda larga e una classe dirigente che in parte non capisce la necessità di implementare la rete e in parte la capisce anche troppo bene, ed è per quello che non la implementa. Ma non è nemmeno la tirata qualunquista che mi interessa. View the rest of this posting »

Buona Pasqua!

La Squadra di Tsirigo’s Orbit vi augura una Buona Pasqua!pasqua

La Riforma della Sanitá USA: Severgnini sovra-semplificata

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IL CANE DI FERRO STA GUARDANDO

L’altro giorno un amico dal Friuli mi ha inviato un link dalla rubrica di Italians (scritta da Beppe Severgnini).  Il mio caro amico ha vissuto in America recentemente per un anno e ha una consapevolezza degli Stati Uniti e probabilemente un fascino per Obama. Era curioso di sapere qual e’ la mia opinione su questa conversazione.

Il lettore ha chiesto Severgnini se la riforma della sanità USA: la montagna ha partorito un topolino?

Severgnini rispondeva…“Aggiungo: la maggioranza degli americani – la classe media benestante – ha un’ottima assistenza sanitaria, in molti casi superiore alla nostra (mi dicono gli amici medici). E quindi non era particolarmente interessata alla novità: ne vedeva soprattutto i costi. Credo che, se oggi ci fosse un referendum sulla questione, Obama perderebbe. Ma il punto è: un leader DEVE fare la cosa giusta, anche quando è difficile e impopolare (pensa a Helmut Kohl e alla riunificazione tedesca, vent’anni fa: stessa roba). Troppo facile lisciare il pelo al popolo e governare coi sondaggi.”

Secondo me Severgnini ha dato un’opinione sovra-semplificata.   Sebbene il Congresso abbia approvato la riforma della sanita’,  questo argomento rimane ancora molto controverso.  Assumendo che ogni partito (democratico e repubblicano) sia sincero, e che non ci sia un disaccordo fra di loro che l’idea che la sanità sia una necessità umana oppure, come si dice in Italia, “un diritto umano”.

Il problema qual é, in questo soggetto  molto complicato e veramente politico?  Prima di tutto, non si deve dimenticare che Obama e’ un politico.  Quando Severgnini dice che  “un leader DEVE fare la cosa giusta” e non governare coi sondaggi, lui é piuttosto insincero.  Certo un leader deve fare la cosa giusta, comunque, ha anche una responsibilita’ di governare per tutti.   In particolare questa legge é stata creata in un modo molto arzigogolato,  piena di  assunzioni sbagliate. Mi pare che se Obama fosse un leader proprio giusto e coraggioso, questa riforma sarebbe cominciata subito, invece, la maggior parte della legislazione non inzia prima del 2014.  Perché in 4 anni?  Perché i lobby  hanno influenzato il processo in un modo per cui era molto vantaggioso per se stessi.

Caro Beppe potrei dare un po’ di consigli…ricordi sempre che il diavolo resta sempre nei dettagli.  Vedremo.

Miuccia (Prada) and Me

Blog - Prada“He has the business acumen; she has the talent required to create a two-billion-dollar global fashion brand. Together, Patrizio Bertelli and Miuccia Prada are the most successful husband-and-wife pairing in fashion. But as another IPO looms, can Bertelli ensure that his family-focused company will be fourth time lucky?”  Check out this fascinating story about the Prada Empire from the WSJ.com.

Crisi economica: e se la soluzione fosse nel terziario?

Blog - OfficeIl terziario, o meglio i tanti terziari, in Italia conta 2,9 milioni di imprese (il 55,4 per cento delle aziende complessive), 15,5 milioni di occupati (il 66,5 per cento del totale) e il 71% del valore aggiunto prodotto (mille miliardi di euro). Questi i dati dell’ultimo rapporto del Censis presentato a Roma pochi giorni fa. Se queste sono le dimensioni, sarà in grado questo settore di farci uscire dalla crisi?

Gli esperti del Censis sono ottimisti: il 50 per cento del valore aggiunto nazionale è, infatti, riferibile ai servizi privati di mercato (dal commercio al turismo, dai trasporti ai servizi finanziari, alle attività professionali), il 21 per cento al sistema pubblico e ai servizi alla persona.

Se si guarda al livello di produttività, poi, spicca il terziario “privato” (70.960 euro) rispetto a quello “pubblico” (41.187 euro). Due cifre che la dicono lunga su come forse le privatizzazioni possano contribuire ad aumentare la produttività dell’intero sistema paese, al di là di ogni ostilità puramente ideologica.

E ancora, dal valore aggiunto si possono capire i terziari che “producono” di più: è cresciuto in termini reali poco nel commercio (+1,8%, che inoltre ha registrato 136 mila cessazioni di imprese nel 2009) e nei servizi professionali (+2,5%), mentre è volato nelle telecomunicazioni (+14,3%) e nei servizi bancari e finanziari (+27,3%).

A favore del terziario, rispetto all’industria e all’agricoltura, per lo sviluppo del paese giocano anche i numeri sull’occupazione: negli ultimi quindici anni sono stati attivati 3 milioni i posti di lavoro nei servizi, in gran parte nel lavoro dipendente, mentre nello stesso periodo, l’industria ha perso 72 mila posti di lavoro e l’agricoltura 468 mila. Considerevoli gli incrementi nel turismo (+13,4 per cento) e nella grande distribuzione (+14,7 per cento). View the rest of this posting »