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Link Farm – Multimedia (MTV: Il Testimone)

mtv-logoMentre facevo “lo zapping”  ho cercato un programma su MTV Italia che ha catturato la mia attenzione:  “Il Testimone” con il presentatore Pierfrancesco Diliberto (Pif).  Ho notato che questo programma ha qualcosa di nuovo e di molto interessante in quanto Pif “si propone, tralasciando i grandi fatti di cronaca e le prime pagine dei giornali, di raccontare il mondo e le realtà nascoste attraverso eventi e riti di transizione, per dare voce a storie e vicende che spieghino la realtà del Bel Paese (e non solo) con immagini attendibili.”   Sono molto interessanti le puntate in cui Pif si reca a New York per incontrare gli italiani che hanno realizzato “il sogno Americano” , sopratutto la sua intervista ai due gioiellieri italiani.

Che ne pensi del loro consiglio ai giovani Italiani che ancora vivono in Italia?




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Link Farm – Multi Media

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Shift Happens

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Link Farm

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Managing Office Bullies

What It Takes to Be Rich

Acing a Phone Interview

Crucial Questions to Ask Your Next Boss

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LINK FARM – MULTI MEDIA

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The Vendor Client Relationship in Real World Situations

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Building Your Business Wings

women-corpus-150x150Qualche volta devi solo saltare e iniziare a costruire le tue ali durante il tuo volo!”  Questa saggezza di Kobi Yamada mi ricorda il coraggio che deve avere una donna imprenditrice a stendere le sue ali mentre e’ in volo.  Dopo quasi una decade nel mondo degli affari, combinata con il mio cinquantesimo anno, il mio punto di riflessione e’ centrato su questa topica.  Cosi’, per onorare le imprenditrici donne coraggiose verra’ lanciata la serie di  Women@Work . Per focalizzare questa discussione, gli Stati Uniti. Il centro degli Affari per le Donne ha fatto delle ricerche, ed ha riportato che:

  • Il 51% o piu’ del mondo del business e’ posseduto da donne, con un totale di 7,2 milioni di società che impiegano 7,3 milioni di persone, e generano $1,1 trilione di vendite.
  • Nel 50% o piu’ delle donne d’affari, si conta che il 40% possiede aziende private.
  • Su 1,9 milioni di società, la maggioranza (51% o più) e’ posseduta da donne di colore, negli Stati Uniti impiegano 1,2 milioni di persone, e generano $165 miliardo di ricavo.

Senza dubbio, questa statistica stupisce! Ma la domanda, tuttavia, rimane: “Da qui, dove andremo?” Malcolm Gladwell (L’autore del che il libro, “Tipping Point”) ci sfiderebbe di seguire il consumatore per il prossimo ” tipping point” [ punto di svolta].

Un’idea per il punto di svolta, e’ stata suggerita da un articolo del New York Times, “le Idee per un Piccolo Mondo” pubblicato il 9 maggio edizione Le Monde. Il quale cita delle societa’ che sono entrate nelle abitudini del consumatore e per le quali  hanno cambiato la strategia degli affari. Un esempio: il desiderio per i più piccoli negozi di alimentari di ridurre le lunghe file e quindi di ridurre tempo di attesa , o sostituire i cataloghi e pubblicita’ cartacei con le chiavette USB (grazie Christie’s ) o ridurre il packaging al minimo indispensabile per rispettare l’ambiente (per esempio il Wal-Mart ha spinto questo con i loro venditori).

In quale modo la tua azienda sta riducendo le distanze geografiche cercando la prossima moda?  Ci piacerebbe sentire una tua opinione.

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Blogging Su Blogging

Ma, dove s’ inzia? Prima di tutto, permettetemi di condividere brevemente img_1950la mia personale avventura.  Come molti altri prima di me, ho pensato di creare un blog per il nostro website.  Siccome non sono un esperto nel campo informatico, il mio primo ostacolo e’ stato quello di trovare una persona con la capacità e la pazienza nell’assistenza strutturale e tecnologica.

Ci sono molti siti che offrono questo servizio a basso costo, anche se, secondo me, la loro consulenza sebbene sia economica e’ piuttosto impersonale.  Preferisco lavorare con un bravo consulente e in modo piu’ personale e professionale. Fortunatamente, un ex-collega mi ha raccomandato David Saia di Dallas, Texas, un tecnico meraviglioso, un grande professionista, che grazie alla sua assistenza sono riuscito costruire e a sviluppare questo blog.

Un’ altra sfida per un blogger e’ decidere che cosa scrivere.  Ci sono tantissimi articoli in  internet su questo argomento.  Non vorrei semplificare eccessivamente le questioni, ma gli articoli sembrano una ripetizione di idee.  Personalmente, ho trovato nel sito  sitepronews.com, un articolo (scritto in inglese) che considero molto utile e costruttivo.

Il mio ultimo consiglio…: non aspettare, inizia subito, focalizzati su quello che vuoi fare e rimani costante e determinato!  Il mio ultimo consiglio…: non aspettare, inizia subito, focalizzati su quello che vuoi fare e rimani costante e determinato! Ci vuole tempo e pazienza per sviluppare un blog, come molte cose nella vita, ne vale sempre la pena!

Pensi di creare un blog?  Qual’è la tua strategia per iniziare?  Se sei ancora incerto, quali sono i motivi per esserlo?

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Buona Festa della Repubblica!

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Nasty or Nurture?

This title sums up Monday’s New York Times article by Mickey Meese called A Workplace Civil War: Women Bullying Women.  Her article talks nasty-nurture-blogabout the increased stress levels in the workplace due to the economic downtown.  As a result of this stress, studies from the Workplace Bullying Institute (WBI) have found that there is an increase in “Yelling, scheming and sabotaging: all signs that a bully is at work.”

In fact this “Workplace Civil War,” as Ms. Meese describes it, is more prevalent among women targeting their own gender. Some stats and thoughts on the women bullying women are: 40% of bullies are women. Women prefer ‘their own kind’ 70% of the time when selecting a target.  Lots of thought-provoking arguments on why bullying exists in the workplace.  Check this out for more information.

Appalled is my first reaction, but sadly I’m not shocked  having personally suffered from this lack of sisterhood during my tenure in corporate America.   After so many years of struggle to achieve an equal footing with men in the workplace how did we get here?  This nasty behavior is counter to the nurturing DNA women possess.  How do we, as women in the workplace,  turn the nasty into nurture?  Or do you believe that today’s workplace culture is so toxic that we are beyond hope?

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Diamonds Aren't Forever

img_1509One needed to look no further than the Vicenzaoro international jewelry show to see the world economic crisis is truly profound.   Held in Vicenza, Italy the show brings 1,400 exhibitors from around the globe to show off their amazing and quite expensive designs to jewelry buyers.

I attended the event on its last day.   Needless to say I was impressed by the sheer size of the exhibition hall, the elaborate display booths of each of the producers and of course the brilliance of the  gems.  I have never seen so much gold and diamonds in one place and at one time!

A recent Wall Street Journal article polled 52 economists and 73% of that group did not see recovery for another 3-6 years.  New York Times columnist Keith Bradsher wrote a story about how cargo ships are stacking up in massive numbers off Singapore.

I can report that the Vicenza show was missing one major element…buyers.  The corridors of the Fiera di Vicenza were almost vacant.  Exhibitors were either milling about or vacantly staring off into space .  One Italian vendor told me this was the worst show that he had seen in 25 years.

If the elite from around the globe aren’t buying diamonds, what can this mean to the rest of us?  How long do you think it will take for economic recovery to arrive?

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Generazione 2000

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Recentemente ho scritto un blog intitolato: “Giovani Imprenditori Under 30”. Per non essere confuso con il film Generazione Mille Euro, la giornalista Cinzia Sasso nella Repubblica ha scritto: “Generazione 2000, La carica dei ragazzi che salveranno il mondo”. Questa generazione dei Millennials tra i 18 e i 27 anni, cresciuti in un epoca di rivoluzione tecnologica come internet, cellulari, sms, ecc…

In America questo gruppo demografico è il responsabile per l’elezione di Barack Obama e come dice il sociologo Antonio De Lillo sono: “la vera, grande risorsa di questo Paese”. Sono grandi parole per una generazione così giovane, anche se, senza dubbio, rappresentano il futuro. Negli ultimi 20 anni, noi americani abbiamo dato fiducia e coraggio, abbiamo cerduto e investito nei giovani che avevano voglia di cambiare, di fare cose nuove, che credevano nelle loro idee, e che hanno avuto grande successo. Mentre in Italia si sente ancora una resistenza a dare loro un’ opportunità.

Capisco, che questa e’ una lotta complicata con la mentalita’ e le tradizioni di questo Paese, ma sono comunque interessato a conoscere i tuoi pensieri su come i millennials italiani potrebbero costruttivamente collaborare con le generzioni adulte italiane e come si potrebbe aiutarli a fargli vedere il valore di questo talento?

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